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Per la prossima ricorrenza dell'inizio del nuovo anno e della celebrazione del S.Natale Ortodosso, ho l'onore di augurare, a nome del Gran Consiglio, del Consiglio Magistrale, del Consiglio dei Saggi e dei Cavalieri del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme *World Confederation* un prospero 2013 anno di Pace, Fratellanza e Uguaglianza tra gli uomini di buona volontà di tutto il Mondo.
La Convenzione di Montevideo sui diritti e doveri degli Stati La Convenzione di Montevideo sui diritti e doveri degli Stati è un trattato firmato a Montevideo (Uruguay) il 26 dicembre 1933 alla VII Conferenza internazionale degli Stati americani. A questa Conferenza, il Presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosevelt e il Segretario di Stato Cordell Hull sottoscrissero quella che è comunemente nota come "Politica del buon vicinato" (Good Neighbor Policy), che impediva l'intervento delle forze armate statunitensi negli affari interni degli altri Stati americani. Questo fu il primo tentativo diplomatico teso ad invertire la rotta dell'espansione "imperialista statunitense", determinata dalle politiche portate avanti dal suo predecessore Theodore Roosevelt. La Convenzione fu firmata da 19 Stati (3 con riserva). ------------
Il principio di autodeterminazione dei popoli sancisce il diritto di un popolo sottoposto a dominazione straniera ad ottenere l'indipendenza, associarsi a un altro stato o comunque a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico. Tale principio costituisce una norma di diritto internazionale generale cioè una norma che produce effetti giuridici (diritti ed obblighi) per tutta la Comunità degli Stati. Inoltre questo principio rappresenta anche una norma di jus cogens, cioè diritto inderogabile (Significa che esso è un principio supremo ed irrinunciabile del diritto internazionale, per cui non può essere derogato mediante convenzione internazionale). Come tutto il diritto internazionale, il diritto di autodeterminazione ratificato da leggi interne, per esempio la L.n.881/1977, esso vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass.pen. 21-3 1975). Il diritto all'autodeterminazione è il riconoscimento della capacità di scelta autonoma ed indipendente dell'individuo. Compare come espressione durante gli anni delle lotte femministe. Il movimento delle donne la coniò per significare il diritto di poter scegliere rispetto alle questioni della sessualità e della riproduzione. Rivendicare la totale autonomia della gestione del proprio corpo fu un punto di partenza, che portò a denunciare, ed in parte risolvere, le mille forme di violenza, coercizione e discriminazione subite dal genere femminile, per le errate norme di diritto del tempo e le dinamiche familiari soggette ad una struttura sociale di tipo patriarcale. Originata da un'esigenza tutta individuale e sviluppatasi in una urgenza collettiva, questa prima formulazione rimase per anni ristretta al campo dei diritti civili e sociali delle donne, per poi arricchirsi di un ulteriore riferimento: il diritto all'autodeteminazione dei popoli. L'espressione si traduce nel riconoscimento della capacità di scelta autonoma ed indipendente dei popoli poco rappresentativi, altrimenti detti "minoranze". Tale diritto tutela la gestione autonoma della loro esistenza, salvaguarda la loro sopravvivenza, messa in pericolo dalle dinamiche di arricchimento della civiltà consumistica, e consente il dialogo tra culture diverse. Voci correlate:
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Cosa è un Cavaliere
il Cavaliere
non cerca il Potere ma occhi che vedano le necessità e le sofferenze del prossimo per cercare di alleviarle,
non cerca l’amore per sè stesso ma per la capacità di lenire il dolore delle sorelle e dei fratelli più deboli e indifesi,
non cerca la felicità per il solo piacere di averla ma per donarla a chi rifiuta il mondo perso nell’infelicità,
cerca la forza di vincere il male per offrire coraggio ai disperati,
il suo cuore gioisce ogni volta che può adoprarsi per chi gli è accanto e gli tende la mano in cerca di aiuto,
cerca di essere degno di perseguire la pace con la fermezza di intenti sempre forte nel cuore e salda nel petto
il cavaliere non è la perfezione ma colui che la ricerca, forte della luce che gli è stata trasmessa, per farne dono all’umanità. |
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Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme
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Sovereign Order of Saint John of Jerusalem
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